Breve introduzione all'Analisi Transazionale

L’autore a cui si deve l’origine del modello è lo psichiatra Eric Berne (1910-1970); i primi studi da lui condotti sul processo dell’ intuizione risalgono alla fine degli anni ’40.

In quel periodo sta completando la sua formazione psicoanalitica con Paul Federn e con Eric Erikson e pubblica anche un manuale di psicoanalisi. Si allontana poi dall’ortodossia psicoanalitica per dare corpo alla sua originale teoria.

Concepisce la struttura mentale organizzata in sottosistemi la cui interazione, nel qui ed ora, genera lo “Stato dell’Io”.

Da un punto di vista strutturale possiamo sintetizzare la teoria berniana come segue: la personalità è organizzata in tre sottosistemi interagenti: Genitore, Adulto e Bambino (G, A, B), che danno luogo a processi diversi e contemporanei. 

G, A e B concorrono in misura variabile alla formazione dello stato dell’Io inteso come esperienza soggettiva.

Il comportamento è governato dallo stato dell’Io attivo nel qui ed ora. Lo stato dell’Io può essere modificato in modo volontario se l’Adulto è sufficientemente consapevole e competente (Berne, 1961; 1963; 1964; 1966; 1970; 1972).

Sul versante sociale Berne pone le basi motivazionali dell’interazione con la teoria delle “carezze”.

Da un punto di vista motivazionale gli aspetti cruciali sono i seguenti. Genitore, Adulto e Bambino sono tre sistemi motivazionali, organizzati secondo criteri diversi, che orientano il comportamento, spesso l’uno in contrasto con l’altro.

Berne indica come bisogni di base la fame di stimolo (di “carezze”), di riconoscimento e di strutturazione del tempo (Berne 1961; 1964; 1970). Altrettanto basilari sono il bisogno di autostima e di fiducia nell’altro espressi nella relazione “Io sono OK – Tu sei OK” (Steiner, 1971).

Tuttavia è l’indagine sulle relazioni, nel doppio versante sociale e intrapsichico, che caratterizza la centralità del concetto di stato dell’Io nel sistema teorico berniano.

Da un punto di vista relazionale possiamo sintetizzare la teoria nel modo seguente: il sentimento di Sé aderisce a uno dei tre sottosistemi di personalità e può spostarsi dall’uno all’altro, al mutare dello stato dell’Io. Nella comunicazione (“transazioni”) possono essere riattivati rapporti intrapsichici arcaici tra Bambino e Genitore influenzando lo stato dell’Io attivo in chi comunica.

Le transazioni manifestano lo stato dell’Io dei soggetti in relazione e, in alcune circostanze, possono susseguirsi in modo coattivo e ripetitivo (“Giochi psicologici”), secondo sequenze determinate dalle relazioni interne.

Mediante il concetto di “Copione” Berne( ibidem, 1972) descrive le narrazioni che sottendono i modelli comportamentali riproposti coattivamente nel presente. Il Copione rappresenta un complesso piano di vita: ogni persona sviluppa una trama complessa di processi consci, preconsci, subconsci e  automaticin che hanno avuto luogo durante tutto il corso della sua vita (Erskine, 1980). 

Interazioni precoci con i genitori generano convinzioni di base su di sé, sugli altri e sulla vita e l’assunzione di una posizione di relazione: “Io sono OK/non OK, tu sei OK/non OK, gli altri sono OK/non OK”.

Il Copione e il corso della vita non coincidono necessariamente; tuttavia il secondo segue alcune linee dettate dal primo. I processi copionali vengono riattivati ogniqualvolta si sperimentano situazioni stressanti e frustranti.

L’intervento terapeutico può essere orientato a diversi livelli di profondità. La remissione dei sintomi spesso è raggiunta con un lavoro più incentrato sul comportamento, in altri casi serve operare sul copione e sui conflitti inconsci che caratterizzano le relazioni interne tra Bambino e Genitore. La salute è caratterizzata dall’autonomia, frutto di consapevolezza, spontaneità e intimità.

Il processo terapeutico è fondato sul Contratto al cui conseguimento concorrono sia il paziente sia il terapeuta, su un piano di parità.

L’Analisi Transazionale ha una visione filosofica di tipo umanistico, Berne pensa, infatti, ad un sistema di analisi in cui il paziente viene riconosciuto dotato di un valore intrinseco (“OK”), capace di pensare, di prendere decisioni per la propria vita e di cambiare quelle copionali qualora si rivelino inadeguate.

Berne riteneva centrale l’uso del gruppo (1955a, 1958, 1960, 1963), tuttavia è stata sviluppata in AT una metodologia anche per il trattamento individuale.

Le ricerche hanno prodotto risultati che confermano l’efficacia dell’analisi transazionale per numerose manifestazioni patologiche.

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